mercoledì 22 novembre 2023
lunedì 29 maggio 2023
Nuovi limiti reddito 2023 per esenzione Contributo Unificato e spese di lite nel processo previdenziale
A distanza di circa tre settimane dal precedente provvedimento, cambia la soglia di reddito
per accedere al patrocinio gratuito 2023.
E’ stato firmato un nuovo decreto lo scorso 10 maggio, che
annuncia un nuovo adeguamento dei limiti di reddito per l’ammissione al
patrocinio a spese dello Stato.
La nuova soglia, pari ad € 12.838,01 è stata adeguata al
nuovo balzo dell’inflazione, che richiede ora di innalzare ancora un po’ i
limiti fissati poco più di un mese fa.
Era infatti approdato in Gazzetta solo il 21 aprile il decreto
che fissava i nuovi limiti per il diritto alla difesa gratuita a spese dello
Stato.
Si trattava del Decreto 3 febbraio 2023 del Ministero della Giustizia,
pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 21 aprile 2023 “Adeguamento dei limiti
di reddito per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato”.
Questo provvedimento fissava la soglia a 11.734,93 euro,
decisa in base alla variazione Istat degli indici al consumo.
Ora però cambia tutto di nuovo: una notizia pubblicata sul
portale GNews del Ministero della Giustizia annuncia la firma del nuovo decreto
con un nuovo e definitivo limite di reddito: questo è stato elevato a € 12.838,01 in virtù di un aumento del costo della vita rilevato dall’Istat nel
biennio 1° luglio 2020-30 giugno 2022 pari al 9,4%.
Di conseguenza
vanno anche rideterminati i limiti reddituali previsti ex Lege per ottenere -
nelle controversie previdenziali ed assistenziali - l'esenzione dal pagamento
delle spese di lite (in caso di soccombenza) e del Contributo Unificato.
SOCCOMBENZA: € 12.838,01 x 2 = € 25.676,02
(oltre maggiorazione per ogni familiare convivente ex Cassazione, ordinanza n° 22345/2016)
CONTR. UNIFICATO:
€ 12.838,01 x 3 = € 38.514,03
Importante precisazione: l'indennità di accompagnamento "non fa reddito" ai fini del suddetto calcolo, come stabilito dalla Cassazione, con Sentenza n. 26302/2018 (LINK)
giovedì 4 maggio 2023
Abuso di permessi Legge 104/1992: chiarimenti in merito alla legittimità del licenziamento del lavoratore (Cass. Sez. Lavoro, ord. n° 73096 del 13/03/2023)
venerdì 28 aprile 2023
Pignoramento presso terzi su pensione: nuovo limite di impignorabilità
In
particolare, è stata elevata la soglia di impignorabilità, per cui le
somme da chiunque dovute a titolo di pensione, di indennità che tengono
luogo di pensione o di altri assegni di quiescenza, non possono essere
pignorate per un ammontare corrispondente al doppio della misura massima
mensile dell’assegno sociale, con un minimo di 1.000 euro.
Il
nuovo limite di impignorabilità ha efficacia a decorrere dal 22
settembre 2022, data di entrata in vigore della citata legge di
conversione, sui procedimenti esecutivi “pendenti”.
Per
“pendenti” si intendono quei procedimenti esecutivi notificati ai sensi
dell’articolo 543 del c.p.c. per i quali non sia ancora stata
notificata all’INPS, nella qualità di terzo esecutato, l’ordinanza di
assegnazione, che rappresenta l’atto conclusivo dell’esecuzione forzata.
Ai fini dell’applicabilità della nuova norma non rileva, pertanto, la data di notifica dell’atto di pignoramento di cui al citato articolo 543 del c.p.c.
giovedì 6 aprile 2023
"Studi legali dell'anno 2023": lo Studio Legale Buonomo è tra i più segnalati!
Come specificato dagli organizzatori il contest ha preso in considerazione segnalazioni da parte di avvocati e professionisti del settore e la disponibilità da parte dei clienti a segnalare lo Studio.
Tale riconoscimento, già ottenuto negli anni 2020 e 2022, è motivo di orgoglio per tutti noi dello Studio e ci spinge a fare sempre meglio.
Naturalmente un sentito ringraziamento è rivolto a tutti coloro che hanno inviato la propria segnalazione e ci hanno consentito di raggiungere nuovamente questo risultato.
Con immensa gratitudine ed affetto.
Carmine Buonomo
venerdì 17 marzo 2023
Assegno sociale e donazione immobili ai figli (Cassazione, Sentenza n° 7235/2023)
Con la Sentenza n° 7235/2023 la Suprema Corte ha condannato l'INPS a versare l’assegno sociale al padre venutosi a trovare in stato di disagio economico dopo aver donato due immobili, potenziale fonte di reddito, alla figlia.